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Sindrome del colon irritabile (IBS)

2020-04-21 17:10

Alessandro Gullotta

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Sindrome del colon irritabile (IBS)

I sintomi di natura gastrointestinale come quelli associati alla IBS (Irritable Bowel Syndrome), comportano quasi sempre una difficile gestione, anche emotiva.

 

 

 

Sindrome del colon irritabile (IBS)

Nell'intreccio mente-corpo

 

 

"La creazione artistica del corpo è un'attività prodigiosa, che riassume in sé tutta la complessità

della psiche umana."

[A. Carotenuto]

 

Molt* di voi mi hanno raccontato di aver sofferto o di essere ancora alle prese con sintomi o condizioni di sofferenza gastrointestinale, il cui approfondimento non ha condotto a una precisa diagnosi o ad una netta risoluzione del problema. Discutere oggi della sindrome del colon irritabile, significa porre l'accento sull'intreccio psiche-soma e su come sia necessario -nel caso di persistenti disturbi dell'alvo intestinale non associati a patologia lesioneale- concedersi di ragionare in senso ampio e multi-fattoriale, considerando il fondamentale e comprovato ruolo che alcuni meccanismi psicologici possono svolgere nella configurazione, nel decorso e nel trattamento di questa condizione patologica.

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Colon irritabile: first steps 

I sintomi di natura gastrointestinale come quelli associati alla IBS (Irritable Bowel Syndrome), comportano quasi sempre una difficile gestione, sia dal punto di vista logistico che emotivo. 

La persistenza del dolore addominale, dell'irregolarità nella frequenza della defecazione,  della flatulenza e della letargia, si qualifica spesso come l'origine di tutta una serie di vissuti negativi, di matrice ansioso-depressiva, che possono a lungo andare condurre a condizioni di isolamento sociale e lavorativo, connesso all'intenso timore di essere sopraffatti dal disturbo e non riuscire a gestirlo efficacemente.

 

I sintomi specifici della IBS inoltre, possono facilmente generare un senso di vergogna ed imbarazzo, che può inficiare o rallentare l'accesso all'assitenza con la probabile conseguenza di un' intensificazione della portata e della percezione degli stessi. Per tutti questi motivi, mi sento di sottolineare l'importanza e la necessità -nell'ottica di muovere i primi passi verso una risoluzione del problema- di prenotare una visita gastroenterologica che potrà di molto giovare alla chiarificazione del problema e all'esclusione di altre condizioni patologiche.

 

 

Componenti psicologiche

Sebbene l'approfondimento gastroenterologico si dimostri di fondamentale importanza, soprattutto nei termini di una buona diagnosi differenziale, la IBS si caratterizza per tutta una serie di fattori psicologici che si configurano sia come cause concorrenti alla manifestazione dei sintomi che come elementi che ne influenzano grandemente decorso e gestione. Eccone alcuni:

  • Un fattore importante che si è evinto possa concorrere alla genesi e allo sviluppo della IBS, è la tendenza al perfezionismo e all'immediata risoluzione; ovvero la difficile tolleranza di elementi (in questo caso i sintomi gastrointestinali) che possano dimostrarsi di intralcio nella finalizzazione dei propri obiettivi. Questa dinamica innesca molto spesso meccanismi di ansia da prestazione e/o negazione dei sintomi, configurandosi in realtà come mezzo di intensificazione degli stessi.
  • La comunicazione ed espressione dei propri stati emotivi, si dimostra centrale nella genesi e nel trattamento della maggior parte delle condizioni psicosomatiche. "Trattenere" emozioni negative, non conferendogli diritto di cittadinanza, potrebbe rivelarsi basilare nello strutturarsi di "vie di comunicazione alternative" come quelle corporee.
  • La percezione del proprio ruolo (per esempio di genere) e delle relative attribuzioni, sembrerebbe giocare un ruolo fondamentale nella configurazione dei sintomi da IBS, per via dell'importante incremento di ansia e stress derivato dal senso di impossibilità nel soddisfare le richieste e le aspettative dell'altro sociale e il relativo upheaval verso il corpo e il suo funzionamento.

 

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Cosa possiamo fare?

Come già accennato, sebbene l'approfondimento medico si dimostri utile e necessario, è parere condiviso che un approccio integrato (medico-psicologico) al problema possa configurarsi come elettivo nel trattamento dell'IBS. 

 

Nei processi di cura, assume un'enorme importanza l'allenamento alla conoscenza del proprio corpo e delle sue manifestazioni; la ricerca di vie d'espressione più fluide dei vissuti e delle emozioni negative, accorgendosi delle conseguenze corporee della tendenza a "tenerle dentro".

 

L'attenzione selettiva e focalizzata sui sintomi, da parte del paziente, si dimostra essenziale nella gestione della IBS e della sua influenza sulla qualità della vita. Infatti l'iperattivazione di uno stato di allerta rispetto a sintomi anche minimi, innesca il timore catastrofico che essi possano intensificarsi e sopraffarci. Tale paura genera quindi una condizione di ansia anche in presenza di sintomi aspecifici, che può essa stessa contribuire al reale manifestarsi della IBS. 

Nella mia pratica clinica orientata al lavoro sull'IBS e altre condizioni psicosomatiche, uno spazio importante viene riservato all'esplorazione psicologica dei sintomi corporei e della loro attivazione, provando a conferire signifcati e configurazioni diverse all'insorgere del sintomo. Accogliendo la possibilità di non tentarne la repentina risoluzione ma consentirne il fluire per comprenderlo, è possibile avviarsi ad un graduale abbandono di meccanismi quali ansia anticipatoria, timore catastrofico, focalizzazione eccessiva sui sintomi.

 

Il lavoro psicologico sull'IBS, inoltre si configura come buona occasione per (ri)pensare al proprio modo di porsi rispetto all'insorgere di problemi e ostacoli imprevisti; la tendenza all'immediato tamponare i sintomi del corpo o a negarli può infatti essere gradualmente sostituita da un'interpretazine del malessere in senso più ampio, orientata a comprenderne significati e caratterizzazioni profonde. La manifestazione di sintomi da IBS, ci fornisce così la possibilità per riconcettualizzare il nostro modo di gestire l'emergenza, il nostro stile alimentare, le strade percorribili per una più fluida espressione dei propri vissuti emotivi.

 

Ecco di seguito alcune semplici indicazioni psicologiche da poter integrare nel trattamento dell'IBS:

 

 

  • Allenati a distinguere i dolori del tratto gastro-intestinale, sforzandoti di non ricondurre immediatamente il fastidio che senti alla sindrome da colon irritabile.
  • Esercitati nella respirazione diaframmatica, utile sia quando si manifesta il fastidio che come esperienza quotidiana. Nella gestione di tutti i sintomi da disturbi gastrici, la regolazione del respiro assume un ruolo fondamentale.
  • Tieni presente che anche qualora i sintomi si manifestino fuori casa, puoi gestirli nel giusto tempo e si attenueranno comunque. Potrebbero non essere riconducibili alla IBS, ma all'alimentazione della giornata, a uno stato momentaneo di ansia, anche ad un emozione forte ma positiva.
  • Prova a disincentivare l'insorgenza di un pensiero catastrofico (come farò? farò una brutta figura, non troverò mai una toilette, sarò troppo lontano da casa), favorendo -sul momento- la ricerca si soluzioni pratiche che possano favorirti benessere. Considera la possibilità che la tua giornata prosegua oltre il momento di manifestazione critica dei sintomi.

Contattami per maggiori informazioni sul trattamento integrato della sindrome da colon irritabile e di altre malattie psicosomatiche.

info@alessandrogullottapsicologo.it